Ponte Acquedotto

Simbolo del borgo Il Ponte Acquedotto presenta una costruzione a doppia arcata, nacque come viadotto acquedotto per l’approvvigionamento di acqua di una parte della città.

Simbolo del borgo Il Ponte Acquedotto presenta una costruzione a doppia arcata, nacque come viadotto acquedotto per l’approvvigionamento di acqua di una parte della città. Dal 1778 collega le due sponde del canyon.

Il Ponte è diventato nel tempo uno dei simboli di Gravina e collega scenograficamente le due sponde del burrone, permettendo così di raggiungere l’area archeologica e rupestre del Padreterno e Botromagno.

L’ imponente struttura a sei arcate, alta circa 30 metri e lunga circa 90, fu costruita nella seconda metà del Seicento per permettere sia l’attraversamento dell’antico Crapo, ossia del torrente Gravina e sia il raggiungimento del santuario Mariano della Madonna della Stella.

La struttura sulla quale poggiava la tubatura dell’acqua che collegava le due fontane (pilacci), ancora oggi esistenti ai due lati del ponte, era costituita da 25 archi disposti lungo la spalliera.
Nella seconda metà del Settecento, al ponte sarà aggiunto l’appellativo di “viadotto- acquedotto”, poiché un membro della Famiglia Orsini ne volle la trasformazione in acquedotto per approvvigionare la città con acqua proveniente dalla fonti a nord della città, sant’Angelo e san Giacomo, oggi ancora attive.

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