Chiostro di San Sebastiano

L’incantevole Chiostro di San Sebastiano, con ampi porticati a cinque navate a tutto sesto, rappresenta un luogo di indubbia bellezza tra i più affascinanti di tutto il territorio.

L’incantevole Chiostro di San Sebastiano, con ampi porticati a cinque navate a tutto sesto, rappresenta un luogo di indubbia bellezza tra i più affascinanti di tutto il territorio. Ad abbellire il cortile ci pensò un frate francescano itinerante, Fra Giuseppe, che con il suo ciclo di affreschi ha reso la bellezza di questo luogo immortale.

L’interno è a tre navate con sedici pilastri ottagonali. Nella prima cappella laterale sinistra dall’ingresso, patronato degli Orsini rilevante un altare in legno finemente intagliato da fra’ Giuseppe da Sole e una tela raffigurante la Madonna Carmine opera di fra’ Giacomo da S. Vito dei Normanni. Nella seconda cappella, un pregevole Crocifisso ligneo databile agli inizi del XV secolo, profondamente venerato dagli agricoltori locali che gli dedicano solenni festeggiamenti, tra l’ultima domenica di maggio e la prima giugno. Sul primo altare sinistro, del presbiterio, la tela di S. Sebastiano opera di fra’ Giuseppe da Gravina (1678), maschera un mirabile presepe con pupi di fattura napoletana. Nella Cappella della Deposizione, sull’altare, La Pietà opera di fra’ Giacomo di S. Vito dei Normanni; sotto l’altare, Cristo Deposto, in pietra policroma attribuibile a Stefano da Putignano attivo nella prima metà del XVI secolo. Interessanti i reliquiari lignei, tra i quali quello di S. Pasquale e Bambinello, databili tra il XVII e XVIII secolo. Nella sagrestia, un armadio, due inginocchiatoi e un bancone, intagliati e dipinti intorno 1714 da valenti artigiani.

L’annesso convento, coevo alla chiesa e giudicato fin dall’antichità “uno dei più belli della Provincia francescana”, ha un chiostro quadrato con cinque arcate per lato che poggiano su capitelli finemente lavorati a motivi zoomorfi e fitomorfi. Gli affreschi delle lunette sono attribuibili a fra’ Giuseppe da Gravina, attivo nella seconda metà del XVII secolo.

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